Carta

Tutto ha inizio nel pulper. Un grande spappolatore (circa 30 m3), nel quale sono introdotti acqua e balle di cellulosa

Il processo produttivo della carta si compone di varie fasi e ha come ingrediente di partenza la polpa di cellulosa, estratta dal legno attraverso numerosi e complessi passaggi.

Con una girante che si muove ad alta velocità il pulper idrata ed elementarizza le fibre, producendo una sospensione ad una densità finale che varia dal 4% al 13%.


Nel tempo si è diffusa la pratica di "caricare" la carta con sostanze minerali finemente polverizzate. L'aggiunta di questi ingredienti migliora la stampabilità del prodotto finito perchè:

  • aumenta l'opacità;
  • diminuisce la trasparenza;
  • accentua la ricettività all'inchiostro;
  • e, ultimo ma non meno importante, favorisce una buona formazione del foglio, determinandone la grammatura.

Il Carbonato di calcio, un fattore delicato e determinante.

Una delle sostanze di carica più diffusa è il carbonato di calcio.

Il carbonato di calcio è una polvere molto fine e con un peso specifico molto alto. Con particolari accortezze è possibile stoccarlo in silos di tipologie diverse incluso i silos in poliestere per interno.

È per la corretta gestione di questo componente che le principali industrie cartarie italiane si affidano a Technosilos.

Dai silos, il carbonato viene trasferito, solitamente con trasportatori meccanici a vite senza fine, verso un tino di preparazione dello “slurry”, una sospensione di carbonato al 2%-30% in acqua. La sospensione viene aggiunta alla massa di cellulosa nel pulper attraverso pompe di trasferimento.

Lo slurry di carbonato assieme al caolino, altri minerali e acqua ossigenata, viene stoccato in tini muniti di agitatori e utilizzato anche in fase di patinatura per dare lucentezza al foglio e migliorare la stampabilità.

L'amido, un polisaccaride multiuso.

Un altro ingrediente ampiamente impiegato nella produzione della carta, e del cartone, è l’amido. Dallo stoccaggio all’alimentazione dei preparatori, questo polimero naturale biodegradabile e molto diffuso in natura e nel processo produttivo è gestito a tutto tondo dagli impianti Technosilos.